Un passo
Quando una persona fa un passo, novanta su cento non sa effettivamente cosa sta facendo.
Un passo è automatico, un piede dietro l'altro, un gesto che si esplora da piccoli e ci si dimentica da adulti...
Ci si scorda dell'evoluzione. Un passo è anche una decisione, una scelta concreta che diventa fatto esplicativo del proprio essere.
Io calibro bene le parole, ma non tanto per la correttezza della terminologia, ma per segnare un emozione, fermarla lì, nella gola con consapevolezza.
Contemporaneamente mi ritrovo ad essere creatura concretamente terrestre e magica, essere emozionale che tocca le corde del cuore e dell'intelletto, frutto di una contorta stregoneria.
La prima volta è stata una linea con l'inchiostro e il pennino, una macchia dello stesso liquido nero sulla mano; non andava via neanche sfregata sotto l'acqua bollente. Alla fine mi ci sono abituata a quel sorriso dilatato a macchia sulla pelle; ma, tutta la mia realtà piano piano stava cambiando.
Quella fu la mia chiave per scoprire il nuovo mondo, un terreno fertile per ogni cultura. Lanciai un richiamo anche se in realtà non sapevo cosa e come sarebbe arrivato al mittente, ma, desideravo condividere e abitarlo, tanto era enorme quello splendore.
Ungiorno dopo l'altro misi un mattone cercando di incantare ogni gesto; distratta, avevo tralasciato un dettaglio non indifferente, tra i mattoni c'era un seme e per ogni stregoneria anche quello diventava magico e si radicava nel ventre della Madre Terra.
Ogni elemento era passato sopra di me e ogni elemento avevo pregato con tutto il cuore:
all'acqua avevo chiesi di farmi e far bere la sua energia al terreno perchè potessero fiorire le speranze, al fuoco di riscaldare e di emozionare ogni cuore che riuscivo a toccare, alla terra di far mettere radici solide e salde ad ogni presupposto e convinzione, all'aria di portarmi l'ispirazione sempre e comunque.
IL seme si tramutò in albero sotto i miei occhi, i rami e le radici comunicavano splendenti e dentro di lui feci la mia dimora.
Lo Spirito invece mi si conficcò violentemente nel petto, perchè dovette attraversare una corazza tanto spessa da far impallidire il più abile dei cavalieri e turbare il più geniale degli stregoni; per entrare dentro penetrò senza indugio e accese il mio sague pre far vivere l'inchiostro che era dentro di me...
Il cuore tacchicardico, la bramosia e il desiderio illuminarono il mio sguardo e riconobbi me stessa in altre vesti,
In Punta D'Inchiostro.
Diana Crow
Un passo è automatico, un piede dietro l'altro, un gesto che si esplora da piccoli e ci si dimentica da adulti...
Ci si scorda dell'evoluzione. Un passo è anche una decisione, una scelta concreta che diventa fatto esplicativo del proprio essere.
Io calibro bene le parole, ma non tanto per la correttezza della terminologia, ma per segnare un emozione, fermarla lì, nella gola con consapevolezza.
Contemporaneamente mi ritrovo ad essere creatura concretamente terrestre e magica, essere emozionale che tocca le corde del cuore e dell'intelletto, frutto di una contorta stregoneria.
La prima volta è stata una linea con l'inchiostro e il pennino, una macchia dello stesso liquido nero sulla mano; non andava via neanche sfregata sotto l'acqua bollente. Alla fine mi ci sono abituata a quel sorriso dilatato a macchia sulla pelle; ma, tutta la mia realtà piano piano stava cambiando.
Quella fu la mia chiave per scoprire il nuovo mondo, un terreno fertile per ogni cultura. Lanciai un richiamo anche se in realtà non sapevo cosa e come sarebbe arrivato al mittente, ma, desideravo condividere e abitarlo, tanto era enorme quello splendore.
Ungiorno dopo l'altro misi un mattone cercando di incantare ogni gesto; distratta, avevo tralasciato un dettaglio non indifferente, tra i mattoni c'era un seme e per ogni stregoneria anche quello diventava magico e si radicava nel ventre della Madre Terra.
Ogni elemento era passato sopra di me e ogni elemento avevo pregato con tutto il cuore:
all'acqua avevo chiesi di farmi e far bere la sua energia al terreno perchè potessero fiorire le speranze, al fuoco di riscaldare e di emozionare ogni cuore che riuscivo a toccare, alla terra di far mettere radici solide e salde ad ogni presupposto e convinzione, all'aria di portarmi l'ispirazione sempre e comunque.
IL seme si tramutò in albero sotto i miei occhi, i rami e le radici comunicavano splendenti e dentro di lui feci la mia dimora.
Lo Spirito invece mi si conficcò violentemente nel petto, perchè dovette attraversare una corazza tanto spessa da far impallidire il più abile dei cavalieri e turbare il più geniale degli stregoni; per entrare dentro penetrò senza indugio e accese il mio sague pre far vivere l'inchiostro che era dentro di me...
Il cuore tacchicardico, la bramosia e il desiderio illuminarono il mio sguardo e riconobbi me stessa in altre vesti,
In Punta D'Inchiostro.
Diana Crow